Guida al Rammendo e alla riparazione dei tessuti rovinati

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ramendo_magliaIl tempo della crisi ha portato tutto il mondo a rivisitare vecchi motti come MAKE DO AND MEND IT!
MAKE DO AND MEND IT! era la campagna di sensibilizzazione rivolta alle casalinghe del dopoguerra affinché adottassero la filosofia del risparmio nella loro economia domestica. Una buona e responsabile casalinga, spinta dalla necessità esistenziale di fare economia, non doveva “Buttare Via Niente” e in questa ottica cercava: di riparare gli indumenti danneggiati, anziché comprarne di nuovi, di riciclare i tessuti riutilizzandoli con creatività, di impiegare i “rimedi della nonna” per recuperare o pulire qualcosa.

RAMMENDARE: PERCHE’?

Abbiamo letto da qualche parte che “Chiedere ad una sarta di RAMMENDARE è come chiedere a MICHELANGELO di imbiancare le pareti del Garage..” ( Anonimo)
Noi non siamo d’accordo. Consideriamo IL RAMMENDO una vera e PROPRIA ARTE.
La riparazione di un tessuto può essere eseguita in tanti modi: da quelli che richiedono l’applicazione di tecniche elementari ad altri che necessitano, per la loro difficoltà, di un’abilità sartoriale elevata.

Il RAMMENDO richiede PAZIENZA E PRECISIONE e se fatto con MAESTRIA,  rende INVISIBILE il difetto del tessuto riparato. E’ necessario anche essere molto CREATIVI: infatti in presenza di danni molto evidenti, quando il rammendo non porterebbe comunque a risultati apprezzabili esteticamente, anche se eseguito da mani esperte, possiamo aggiungere decori o abbellimenti ed ottenere un RAMMENDO MOLTO SODDISFACENTE, UN REFASHION.

INOLTRE RICORDATEVI CHE: Quando il mondo avrà saputo che amate cucire e che siete anche in grado di creare qualcosa, comincerete a ricevere le prime richieste, e al 99% non vi chiederanno di confezionare un abito su misura, ma di RIPARARE UN INDUMENTO CHE SI E’ DANNEGGIATO.

I primi committenti saranno i vostri cari: la vostra famiglia, i vostri amici più stretti.
Si presenteranno alla vostra porta con un indumento in mano, ancora un po’ perplessi ed insicuri se stiano facendo la cosa giusta,  e vi domanderanno:

  • “Visto che sai cucire, non è che potresti ripararmi questi pantaloni che mi si sono strappati? Costano un occhio della testa!”
  • “Mi potresti rammendare questo maglioncino che mi si è tirato il filo?”
  • “Saresti in grado di mettermi due punti a questa camicia che ho bruciato con la sigaretta?”

Quasi fosse l’unico modo in cui è concepibile cucire! Il RAMMENDO è come la prova del 9…se la superate Vi viene riconosciuto il titolo di operatore qualificato . Ma in una certa misura una deduzione simile è fondata…perché ..contrariamente a quanto si pensi…se eseguite un RAMMENDO PERFETTO vuol dire che non solo siete “padroni” del tessuto fino in fondo ma anche che possedete quelle qualità di precisione e abilità manuale che istintivamente vengono ricercate in un sarto tecnicamente superiore agli altri.

STRUMENTI DEL RAMMENDO: FILATI ED AGHI

I FILATI
Il filato deve essere adatto al tessuto da rammendare e idoneo per il tipo di rammendo.
Per questo Il CLASSICO FILATO da rammendo è FORMATO DA PARECCHI CAPI , poco ritorti, tali che all’occorrenza  si possa comporre UN FILATO ADATTO ALLA GROSSEZZA DEL TESSUTO DA RAMMENDARE.
Attenzione: Per i RAMMENDI INVISIBILI, in cui ,CON IL FILATO, si ricostruisce interamente l’armatura del TESSUTO MANCANTE , E’ CONSIGLIABILE USARE GLI STESSI FILI DELLA TRAMA E DELL’ORDITO DEL TESSUTO STRAPPATO, RICAVANDOLI DA UN ORLO O DA AVANZI DI TESSUTO STESSO.  Se questo non è possibile è consigliabile scegliere un filato che si avvicini il più possibile per colore e tipo al tessuto da rammendare.

GLI AGHI
Hanno  UNA CRUNA MOLTO ALLUNGATA, tale da potervi infilare il capo piatto del  FILATO DA RAMMENDO

Nel prossimo articolo, parleremo delle tecniche! A presto da Merceria Cheri!

 

fonte originale

Matteo Arlotti

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